Il fenomeno della migrazione è in continua evoluzione da tantissimi anni.
Ogni giorno ci relazioniamo con persone di origine differenti.
Anche quando siamo soli, nella nostra casa, senza renderci conto, entriamo in contatto con altre culture. Indossiamo, per esempio, vestiti provenienti dall’estero o scriviamo con il nostro computer costruito in un altro paese. Il mondo non può vivere senza le culture perché sono le culture che hanno creato e formato il mondo.
La convivenza con la diversità è un arricchimento per la società.
Quando si produce un processo di formazione sociale rapido e intenso, come quello della migrazione, è importante però che i differenti attori politici e sociali rispondano a questi cambiamenti in maniera efficace.
Non immaginiamo il processo che i migranti vivono e il tipo d’integrazione che affrontano. Non conosciamo il loro modo di pensare e i loro comportamenti culturali, come loro non conoscono i nostri. Siamo sempre abituati a giudicare secondo quello che percepiamo, anche in base ai nostri pregiudizi.
I fattori che limitano la convivenza derivano proprio dalla non conoscenza delle altre persone o culture, dagli stereotipi, dai pregiudizi e dalle abitudini differenti.
Combattere tutti i fattori negativi che possono contribuire all’esclusione, alla sfiducia e al conflitto sociale può aumentare la sicurezza nelle strade.
La persona immigrata non deve rinunciare alla sua identità e tanto meno alla sua cultura per sentirsi integrato nella società in cui vive.
Le città che ospitano devono ASSOLUTAMENTE mantenere tutte le tradizione locali e trasmetterle alle persone straniere. Il rispetto è un pilastro fondamentale dell’interculturalità.